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Andrea Milia

Classe 1978, sardo; nasce a Cagliari il 17 Dicembre. Dopo il diploma al liceo scientifico e un anno di transizione in Lettere Moderne si iscrive all’Accademia di Belle Arti in Sassari, si diploma nel 2008 in Pittura. Già durante l’Accademia e per quasi dieci anni copre il ruolo di “esperto esterno per materie artistiche” per la scuola primaria. Dopo gli studi inizia a partecipare a mostre collettive e progetti artistici, il primo è “Imperfetto Futuro” a cura di Wanda Nazzari nel 2009. Nel frattempo, grazie alla, ormai decennale, collaborazione con i maestri artigiani della GRA.MAR dei f.lli Putzu continua a sperimentare l’incisione su marmi e graniti, fino a sviluppare una tecnica che prenderà il nome di “tessitura su pietra”, che oggi rappresenta il fulcro della sua produzione. La collezione qui presentata si chiama “Circuiti” Testo critico di Daniele Gregorini. Sembra inevitabile provocare una qualche reazione quando pigiamo i tasti di un telecomando, scontato chiamare qualcuno tramite un cellulare, leggere un testo da un tablet o muoversi nel desktop di un computer con un mouse. Ci siamo abituati ad intendere e giudicare gli oggetti cinicamente per quello a cui servono e per la forma che qualcuno gli ha dato: funzione, estetica. Molti non riescono a concepire, altri ne sono consapevoli, che l’oggetto che ci si presenta, per vedere la luce e per avere un qualche senso pratico, ha bisogno di una parte nascosta, di un’ossatura, di un cervello e di un sistema nervoso che, come i più inscalfibli tabù, deve rimanere visivamente lontana dal consumatore. L’artista ci vuole accompagnare in quella dimensione sommersa, dove i collegamenti, i componenti e gli interruttori solitamente invisibili diventano i protagonisti delle sue opere. Circuiti è la luna senza il dito che la indichi, un invito ad un giudizio più profondo sul resto, è il racconto di una complessità fondamentale e occultata.  Andrea Milia scopre i circuiti che ha scovato nel lungo lavoro di incisione delle sue pietre nere e ci offre una base emotiva da cui partire per indagare il mondo.

Opere